E’ il 1898 quando Carlo Bocchino decide di creare una piccola distilleria per utilizzare le vinacce del “Moscato di Canelli” per creare una grappa di assoluta qualità e radicarla nel territorio monferrino. Anni più tardi Lazarito Bocchino si affianca al padre contribuendo ad una crescita esponenziale del marchio Bocchino, sia in termini qualitativi che quantitativi.
La storia del secondo Novecento vede invece protagonista Giorgio Micca, genero di Lazarito, che dà vita alla Grappa “Sigillo Nero”, prodotto unico la cui posizione sul mercato viene consolidata da Carlo Micca Bocchino, oggi mente finanziara e strategica dell’azienda. La punta di diamante è la Grappa Riserva Carlo Bocchino, assemblaggio di grappe di varie età e diversi vitigni (nebbiolo da Barolo e da Barbaresco, barbera d'Asti e moscato d'Asti), affinata in carati di rovere di Allier, Troncais e Limousin. Davvero interessante è poi la serie di grappe della “Cantina Privata”, finite in botti (cask) speciali. Come la grappa di Barolo (Barolo Cask Finish), la grappa di Barbaresco (Barbaresco Cask Finish) e la grappa di Nebbiolo da Barolo e Barbaresco (Margaux Cask Finish). Noi abbiamo assaggiato la Grappa di Moscato, finita in cask di Sauternes. L'aromaticità del Moscato si mescola agli echi del Sauternes fin dai profumi – c'è l'albicocca, la vaniglia – e poi nel sorso che è pieno, morbido e aromatico.
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