Edoardo Patrone, trentenne, figlio di ristoratori con laurea in Viticoltura ed Enologia, con esperienze in Langa, Spagna e Australia, ora è qui, nella viticoltura eroica delle Alpi Lepontine, dove ha cercato piccole vigne di proprietà, raggiungibili perlopiù attraverso antiche mulattiere e, particella dopo particella, ha recuperato i filari “a topia” con età dai 30 ai 150 anni. In quattro anni ha messo insieme cinque ettari vitati (20 mila le bottiglie) a prunent (ecotipo del nebbiolo presente in queste valli dal 1300); quindi merlot (cloni di un secolo di vita) e altri vitigni rari (negrun, rosoleta…).
Il Valli Ossolane Nebbiolo Prünent “Stella” 2018 (Top nel 2020) ha un 5% delle uve più belle poste con il raspo intero sul fondo della vasca, prima di aggiungere il mosto. Poi macerazione per 20 giorni, fermentazione spontanea in acciaio e affinamento in barrique di un anno. E qui sono entusiasmanti le nuance di viola, prugna rossa e fragolina di bosco. In bocca ha la freschezza tipica dei vini minerali di montagna che mostrano stoffa.
Un vino raro delle Valli Ossolane e un viticoltore eroico con un cuore grande così che è supportato, nella sua terra da tanti amici. Si chiama Colleganza tutto questo e il Prunent ne è diventato il simbolo.