Il progetto di colleganza di Nicolò Quarteroni dell'agriturismo Ferdy di Lenna con pochi grandissimi produttori di vini naturali

Ovvero, dell’entusiasmante progetto di colleganza realizzato da Nicolò Quarteroni, patron dell’agriturismo Ferdy di Lenna, con pochi, piccoli, grandissimi produttori di vini naturali, che all’individualismo hanno preferito il mettersi insieme, a partire dalla scelta che ciascuno ha fatto, ed è condivisa con tutti gli altri, di qualità nel segno della sostenibilità, con alcuni dei vigneron coinvolti che operano anche in situazioni estreme.
ferdy-wild-vigneron-bottiglie.jpgSarà il tema di Golosaria dal 6 all'8 novembre 2021 al Mico Milano Convention Centre, “Il gusto della Colleganza”. Una tematica che richiamando il concetto di gusto, inteso come attitudine che si costruisce nel tempo grazie alla ricerca e alle scoperte, e un modo di vedere le cose e di raccontarle. Introduce e accende i riflettori sulla Colleganza un'idea che invece è la strada che noi indichiamo per ripartire dopo il Covid. Un principio che ispira il modo di vivere, regolamentando i rapporti tra colleghi nella partecipazione a uno scopo comune grazie all’impegno di ognuno. E che vuole essere all’origine di una nuova alleanza tra produttori e botteghe, tra negozi di città e di campagna, che si uniscono per un progetto e per il bene di tutti i protagonisti sul territorio.
ferdy-wild-vigneron-gruppo.jpgEbbene, tra le esperienze su cui accenderemo i riflettori, quella entusiasmante di cui vi dicevamo in apertura. Nicolò Quarteroni con la moglie Nicole sono la coppia giovane che sta rivoluzionando il modo di vivere la montagna, dimostrando che un’esperienza come quella di un agriturismo, con ristorazione e camere per l’accoglienza, affiancata ad attività come allevamento di bestiame, e nel loro caso, innanzitutto di mucche di razza Bruna Alpina, e di produzione di formaggi e salumi, non solo assicura reddito e favorisce la creazione di posti di lavoro, come documentato dai giovani che lavorano con loro. Ma cambia il destino di un territorio, come sta accadendo con le loro scelte, che oltre ad aver scongiurato l’abbandono di alpeggi e paesi, fa vivere una intera comunità, assicurando un futuro.
ferdy-wild-vigneron-atavola.jpgL’ultima  iniziativa, un esempio di colleganza formidabile. Nicolò ha passione smisurata per i vini, e in questi anni ha dato espressione a questo, offrendo ai clienti del suo ristorante, la possibilità di scegliere, oltre che dalla carta dei vini, da un carrello dove ogni giorno propone decine di etichette straordinarie, che ciascuno può avere a bicchiere. Un’opzione vincente, che esalta gli appassionati, favorendo sia chi dovesse esser solo, perché non costretto a bere solo un vino, se legato all’acquisto di una bottiglia, sia chi, invece, in compagnia si può divertire a gustare più vini. Poiché ogni vino da lui proposto è frutto di una sua scelta personale, seguita ad assaggi competenti, negli anni ha conosciuto anche ciascun produttore dei vini che propone. Nel tempo attorno a lui ha visto formarsi una piccola comunità, formata da vigneron, e in particolare di produttori di vini naturali, innanzitutto con vigne e cantine in montagna, oltre ad altri giovani ristoratori con la stessa sensibilità. Morale. Nei mesi scorsi l’idea di mettere insieme, “collegare”, essere il riferimento della “colleganza” tra questi vignaioli, con l’idea di potenziare le forze, unendo, e coinvolgendo anche ristoratori e comunicatori. Frutto di queste relazioni, l’avvio della distribuzione, Wild Vigneron, che mira a rafforzar la presenza sul mercato, di questi sommi interpreti dei diversi territori. 
selezione-6-bottiglie.jpgDa oggi son partite le prime consegne rispetto agli ordini che si possono fare anche online visitando il sito (link) con la prima selezione di sei bottiglie, tra cui si segnalano i vini di Nicola Gatta (con 7.17 Solera Chardonnay) nella foto sotto con Marco Gatti, I Nadre (con Ribelle, Metodo Classico 60 mesi Nature da uve Chardonnay e Riesling), Fausto Andi (con una Barbera 2010 che ha fatto 4 anni di macerazione), Giuseppe Boffalora (con “La Foppa" che è Nebbiolo in anfora), Marcel Zanolari (Arinaroa 2019 Anfora) e Togni Rebaioli (con Scabe, Solera a base Merlot).
ferdy-wild-vigneron-marcogatti.jpgIeri al battesimo di questa iniziativa, presenti Ferdy, il papà di Nicolò, da cui tutto è iniziato, e che per l’occasione ha lasciato gli alpeggi qualche ora, e il suo amico di una vita, Fausto Andi, a sua volta creatore in Oltrepò Pavese di una realtà unica. Uno spettacolo vederli seduti vicini, dopo una vita di amicizia, iniziata sostenendosi quando per le loro scelte venivano visti come sognatori senza prospettiva, con i loro figli che oggi, a loro volta amici, stanno scrivendo pagine che riscattano anche tutte le fatiche da loro vissute.
ferdy-con.jpgEbbene, attorno a loro, come fosse una tavolata di vecchi amici, tutti i giovani vigneron che Nicolò ha coinvolto nel progetto Wild Vigneron. Nei bicchieri i vini di ogni produttore, ciascuno di una grandezza e di una capacità di esser espressione territoriale uniche (ve li racconteremo tutti su ilGolosario.it). A noi che avevamo la fortuna di esser presenti, la gioia di veder che non solo l’unione fa la forza, ma che l’amicizia è vera via alla speranza. 
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Ricordiamo che ogni lunedì, per 9 settimane, a partire dal 15 giugno ci sarà una serata speciale a tema con 4 vigneron.
Il programma e le prenotazioni sono on line sul sito agriturismoferdy.com