Sabato saranno premiate 21 cantine Memorabili (premia l'Emozione del Vino) e 10 cantine Sostenibili (premia Evolvere)

Nella giornata di domenica saranni celebrate anche le 21 Cantine Memorabili, una per regione, che rappresentano la grande storia del vino italiano. Sono quelle che potremmo definire Top Hundred da sempre, perché non hanno solo mantenuta costante negli anni una qualità massima, ma hanno continuato a migliorarsi con l’inserimento di interessanti referenze. Ma quest'anno saranno premiate anche le cantine che si sono distinte per un percorso di sostenibilità.

LE CANTINE MEMORABILI

premia L'EMOZIONE DEL VINO

Agricola Ciccio Zaccagnini

Dici Zaccagnini e pensi ai grandi vini d’Abruzzo, almeno dalla fine degli anni Settanta, quando questa cantina ha cominciato un percorso che, nell’arco di quattro decenni, l’ha condotta nel Gotha dell’enologia nazionale. Non è però solo una questione di qualità, ma un approccio a 360° che guarda alla sostenibilità e alla cultura. L’arte permea le manifestazioni organizzate dall’azienda fin dalla prima del 1984, con la presentazione del progetto Difesa della natura, a opera del maestro tedesco, di fama mondiale, Joseph Beuys a cui negli anni sono seguiti Un fiore per Ivan, Uvarte, premio Prisco, Tralcetto dell’amicizia e Pigro, cantautori in vigna, in omaggio a Ivan Graziani. La cultura però arriva anche in cantina e tra i vigneti con le opere di molti importanti artisti.

Andi Fausto

Fausto è profeta dell’agricoltura biodinamica e uomo di umanità straordinaria (alle prese con un progetto, agricolo, economico ed etico sociale) e i suoi vini sfuggono a qualsiasi “catalogazione”. Sono natura, sfida, tempo. Ci aveva conquistato con la sua Bonarda fatta con la rifermentazione in bottiglia, seguendo tecniche antiche, dalla cremosità inarrivabile. Questo lavoro oggi lo ha portato a percorrere una propria strada con vini come l'Armonia con un uvaggio che comprende georgiano, barbera, ma anche moradella, croa, vermiglio. O ancora la sua versione in rosa della Barbera, la Poderosa, o ancora l'Originaldo che rappresenta il suo percorso nel mondo del pinot nero sfociato in questo vino dalla lunghissima macerazione. E infine la straordinaria Sottosera, da uve barbera portate a surmaturazione.

Arnaldo Caprai - Società Agricola

Un’icona del Sagrantino, ma anche di un modo di intendere vino estremamente moderno. Perché intorno a questo vitigno c’è ricerca, molta, che ha visto Marco Caprai collaborare subito con le istituzioni scientifiche su selezione clonale, applicazione di moderne tecniche agronomiche, studio del patrimonio genetico e zonazione. Ma c’è anche l’adozione di un programma di sostenibilità, The New Green Revolution, seguito da sette importanti cantine di Montefalco, che è diventato il primo protocollo italiano di sostenibilità territoriale certificato in campo vitivinicolo. C'è però anche l'impegno per l'arte con #CAPRAI4LOVE e, non da ultimo, il grande progetto con la Caritas di Foligno che lo ha portato ad avere due terzi dei dipendenti in vigna costituito da richiedenti asilo.

Azienda Agricola Rosset

Son passati quasi vent’anni da quando la famiglia Rosset decideva di impiantare i primi tre ettari di vigneto in località Senin di Saint-Christophe, mettendo a dimora chardonnay, syrah e l’autoctono cornalin, e dopo poco anche il petit rouge e il petire arvine, vitigni simbolo tra gli autoctoni valdostani. Poi, la scelta di rilevare 2 ettari vitati di Moscato Bianco nella zona vocata di Chambave. Ma l’anno fondamentale è stato il 2017 quando l’azienda ha aggiunto vigneti a 900 metri di quota in comune di Villeuneuve, dove, in luogo davvero eroico, su pendenze oltre il 50%, ha iniziato a coltivare petite arvine e pinot gris. Un grande esempio di viticoltura di montagna.

Baraccone

Baraccone è un’azienda agricola della Val Nure, che si estende lungo 10 ettari di vigneti per una produzione annua di 45.000 bottiglie. La gestione dei campi si fonda su antiche pratiche agricole, attuate in una cornice di profondo rispetto ambientale, preservando la vitalità dei suoli e le caratteristiche di biodiversità del luogo come nel progetto originario di Andreana Burgazzi, la titolare di questa azienda che agli inizi dell’avventura ha perso il marito e con rara tenacia ha portato avanti il progetto, sviluppandolo al meglio. Oggi in produzione i simboli del territorio piacentino, in particolare il Gutturnio nelle sue diverse declinazioni, dal frizzante al Superiore e Riserva, oltre al nostro Top Hundred, lo Zagaia, ottenuto da malvasia, ortrugo, trebbiano e chardonnay.

Cantine Spadafora 1915

Sono quattro le generazioni che legano il nome degli Spadafora al settore enologico. L’attività è iniziata nel 1915, con Ippolito Spadafora che si è dedicato al commercio di vini sfusi tipici del territorio. Nel 1968 la svolta, con Domenico Spadafora, figlio di Ippolito che, vista l’evoluzione del mercato, avviò l’imbottigliamento dei vini tipici e la distribuzione su tutto il territorio regionale. Oggi la produzione è apprezzata in tutto in mondo, e il re dei vitigni presenti è il magliocco.

Caruso & Minini

Stefano Caruso e Mario Minini hanno scelto di realizzare la loro cantina in un antico baglio nel cuore della tradizionale area degli stabilimenti vinicoli marsalesi. Qui, tra mura edificate nel 1904, nel baglio – che conserva inalterati i canoni della tradizione di Marsala, con l’ampio cortile quadrato circondato da edifici che accolgono tutte le fasi di lavorazione del vino – è perfetta la simbiosi tra le più moderne tecnologie enologiche e gli ambienti progettati 100 anni fa. I vini nel loro equilibrio straordinario sembrano rispecchiare appieno questa armonia.

Elena Walch

I Walch sono una famiglia ben nota nel panorama vinicolo altoatesino, le cui radici risalgono al 1869 ma è con l’arrivo di Elena che la cantina comincia la sua ascesa verso la notorietà. Oggi le figlie Julie e Karoline continuano a garantire importanti passi avanti in termini qualitativi e narrativi, consegnando il nome dei Walch a un futuro di primo piano nell'orizzonte della viticoltura altoatesina di cui il loro Gewürztraminer rappresenta uno degli esempi da manuale.

Fongaro

La cantina Fongaro è stata fondata nel 1975 da Guerrino Fongaro ed è situata all’interno del Parco Naturale Regionale della Lessinia. La durella è al centro del progetto aziendale, forti dell’idea di coltivare vitigni autoctoni al fine di valorizzare un territorio e le sue tradizioni storico-culturali. Punto focale della fase produttiva è l’agricoltura di stampo biologico, con lo sguardo puntato alla salvaguardia del paesaggio naturale locale. Oggi l’azienda, condotta dalla volitiva Tanita Danese, ha dato un imprinting ancora maggiore alla completa naturalità dei processi, e l’azienda può ben figurare fra le più interessanti cantine d’Italia, capace di manifestare l’anima del Durello.

Fattoria Zerbina

È il 1966 quando Vincenzo Geminani decide di acquistare la Fattoria Zerbina, iniziando una pro- duzione agricola di tutto rispetto nel comune di Faenza. L’arrivo della nipote Cristina, nel 1987, coincide con un incremento qualitativo nella produzione aziendale, elevandola ad anima e portabandiera della viticoltura femminile romagnola, grazie anche alle sue scelte sapiente e al suo animo sia sperimentatore che tradizionalista. E’ una cantina questa che oggi si può permettere assaggi verticali su tutti i suoi vini, di vari lustri.

Marco Carpineti

Nata nel 1986, questa cantina può contare oggi su ben 55 ettari di terreno, e Marco Carpineti dal 1994 adotta in vigna un’agricoltura di tipo biologico, abolendo concimi chimici e prodotti di sintesi. Oggi, a supporto, ci sono anche i figli Paolo e Isabella e gli sforzi si concentrano principalmente sulla cura di vitigni autoctoni come nero buono, greco moro e soprattutto bellone, che questa cantina ha saputo declinare in tante modalità diverse.

Mario Lucchetti

Questa azienda nasce nel 1966 grazie al vignaiolo capostipite Armando Lucchetti, esperto conoscitore del terroir di Morro d’Alba e fermo sostenitore dei vitigni autoctoni. Dopo la guida sapiente del figlio Mario, ecco oggi alla guida la terza generazione con Paolo e Loretta, guidati dalla stessa determinazione e incredibile professionalità dei loro predecessori. Gli ettari vitati sono circa 30, coltivati solamente con lacrima e verdicchio, seguendo i dettami dell’agricoltura biologica. Un esempio di valorizzazione dei vitigni autoctoni.

Mesa

Da Mesa la forma e il contenuto sono una cosa sola. Guardando la cantina bianca, essenziale, o le etichette, minimal ed eleganti, è facile intuire come qui ci troviamo di fronte a un progetto sognante, a tratti futuristico. E non ci si sarebbe aspettato altro da una mente vulcanica come quella del fondatore Gavino Sanna, pubblicitario celeberrimo. Ne è scaturita l’avventura che vede questa cantina, di oltre 70 ettari di vigneto nel Sulcis, da pochi anni entrata nella galassia di Santa Margherita Gruppo Vinicolo, mantenere e, anzi, esaltare, la filosofia delle origini.

Montenidoli

Una storia entusiasmante quella di Elisabetta Fagiuoli, fondatrice nel 1965, insieme al marito Sergio Muratori, della cantina Montenidoli. Allora non c’era nulla, tranne il bosco nei 200 ettari di terra che ora circondano i 24 di vigna, ma Elisabetta scelse questo posto attratta dalla natura, che era lo sfondo di molti quadri che ritraevano la Madonna con il Bambino. Col desiderio di ricreare questo incontro tra la terra e il cielo, tra il noto e l’ignoto, inizia l’avventura di questa azienda poco distante da San Gimignano. Nei suoi vini ritroviamo tutta la sua forza ed eleganza ed è grazie a lei se la Vernaccia di San Gimignano è diventata un vino conosciuto in tutto il mondo.

Musto Carmelitano

Elisabetta Musto Carmelitano è un’imprenditrice vinicola che a Maschito ha dato vita all’omonima attività famigliare, affiancata dal fratello Luigi e dal padre Francesco. Oggi l’azienda si estende su 4 ettari di terreni composti da argille rosse e ricchi di minerali, dove le vigne sono condotte secondo pratiche sostenibili a tutela del patrimonio agricolo locale. Il frutto di questo lavoro è un Aglianico del Vulture diventato ormai cult.

Paolo Deperi

Il sogno di fare vini ha preso forma nel 2004 con l’entusiasmo di Paolo che, sostenuto dal padre Pier Luigi e dallo zio Mauro, ha costruito una cantina moderna, attrezzata con tecnologie all’avanguardia. La prima bottiglia di Pigato Deperi è del 2008 ma il lavoro su questo vitigno è stato molto più ampio portando a risultati notevoli anche nel campo della spumantistica che ci ha conquistato fin dal primo assaggio.

Pio Cesare

Abbiamo particolare affetto e predilezione per questa cantina, faro di eccellenza del 1881, con cinque generazioni delle famiglie Pio e Boffa a garantire la continuità della qualità e dello stile dei vini Pio Cesare nel tempo. Gli ettari di vigneti sono 75 e tutti in esposizioni particolarmente vocate, a partire dalle proprietà nelle zone prestigiose del Barolo e del Barbaresco. Scegliere un Top nella loro ampia produzione è stato difficile, perché qui ogni vino, dallo chardonnay al Barbaresco, ha una storia da raccontare. Dedichiamo questo riconoscimento a Pio Boffa, che ci ha lasciati quest’anno, vittima del Covid, lasciando alla figlia Federica Rosy e al nipote Cesare l’eredità di andare avanti con il suo intatto entusiasmo.

Pojer & Sandri

Fiorentino Sandri, proprietario terriero, e Mario Pojer, talentuoso enologo, si incontrano nel 1975 dando vita a questa cantina di Faedo, con l’obiettivo di realizzare produzioni vinicole di prestigio. Oggi la proprietà si estende su oltre 25 ettari di vigna, dove si coltivano i vitigni autoctoni e internazionali, contando su un bagaglio culturale ed enoico di primo piano che li pone ai vertici della viticoltura trentina. Tra le loro produzioni si annoverano una serie di grandi bianchi ottenuti da müller thurgau, chardonnay, sauvignon, riesling, traminer aromatico e kerner. Tra i rossi spiccano il Pinot Nero e il vino che scegliemmo come Top Hundred, il Rosso Faye da uve cabernet sauvignon, cabernet franc, merlot, lagrein).

Quintodecimo

Quintodecimo è la ormai nota cantina del professore Luigi Moio, figura di riferimento per l’enologia italiana, che a Mirabella Eclano ha dato inizio nel 2001 insieme a sua moglie Laura, a un progetto enologico affascinante. La conduzione dei vigneti è a regime biologico, dove a goderne i benefici sono varietà locali collocate su terreni estesi su una superficie di circa 30 ettari. Oggi i loro Fiano, Greco e Taurasi fanno scuola.

Valentina Passalacqua

Valentina Passalacqua è una vignaiola-artista, profonda amante del territorio pugliese e sincera protettrice della viticoltura locale. La sua è una vita dedicata alla cura dei dettagli, sia da un punto di vista comunicativo sia da un punto di vista tecnico, dove le vigne sono curate in maniera sartoriale, seguendo i dettami della biodinamica e il rispetto in cantina è ai massimi livelli. Il suo è un coro di empatia che mette in comunicazione l’uomo con la natura, il frutto con il calice: Falanghina e Primitivo sono l'espressione in bottiglia di questa filosofia.

Vodopivec Paolo

Paolo e Valter, sono due fratelli uniti dalla passione per il vino e dall’amore per il territorio triestino, curato con profondo rispetto e dedizione. È il 1997 quando subentrano ai genitori nella conduzione della cantina, decidendo di dedicarsi alla coltivazione della vitovska, di cui diventano il faro. Dopo anni di esperimenti vengono acquistate anfore georgiane, che rispecchiano l’anima e la concezione enoica dei Vodopivec: ottenere vini autentici, naturali e territoriali, che rispecchino l’anima del terroir.

LA SOSTENIBILITÀ IN BOTTIGLIA

premia EVOLVERE

Baglio di Pianetto - SANTA CRISTINA GELA (PA)

Baglio di Pianetto nasce nel 1997 dal sogno del conte Paolo Marzotto che oltre alla qualità del vino puntò fin da subito all’ottimizzazione delle risorse naturali ma nel massimo rispetto ambientale. Lo dimostra la nuova, futuristica, cantina, che sfrutta la gravità per limitare l’uso delle pompe e punta su sostenibilità con geotermia e fotovoltaico, al punto che oggi tutto l’impianto è alimentato da fonti rinnovabili. Un mood green che si è confermato nella conversione dell’intera produzione al biologico.

Barone Pizzini - PROVAGLIO D'ISEO (BS)

Fondata nel 1870, Barone Pizzini è una delle più antiche aziende della Franciacorta ed è stata, grazie alla lungimiranza di Silvano Brescianini, la prima a produrre Franciacorta da viticoltura biologica. La conversione è iniziata nel 1998, nel 2001 i 47 ettari di vigneto hanno ottenuto la certificazione. Oggi spicca anche per il recupero di antichi vitigni come l'erbamat.

Cantina di Mezzacorona - MEZZOCORONA (TN)

A partire da inizio Novecento, nel comune di Mezzocorona, numerose famiglie contadine hanno compreso la necessità di unire gli sforzi agricoli e vinicoli al fine di riuscire a competere sia da un punto di vista economico sia da un punto di vista narrativo. Cantina di Mezzocorona è una realtà che si impegna da anni in un’agricoltura sostenibile, credendo fortemente in un progetto di tutela e valorizzazione del patrimonio vinicolo locale, affidandosi poi a un team di esperti enologi al fine di realizzare vini capaci di rispettare questa filosofia. Punta di eccellenza sono poi le Collezioni, ovvero vini che nascono da parcelle di vigna particolarmente vocate.

Di Majo Norante - CAMPOMARINO (CB)

La storia di questa cantina affonda le sue radici nell’Ottocento, quando i vini erano prodotti nell’antico feudo dei Marchesi Norante di Santa Cristina. Oggi è Alessio Di Majo ad aver ereditato le redini aziendali, operando in grande armonia con la natura e riproponendo in chiave moderna le antiche tradizioni. Parliamo di una realtà che si estende su 140 ettari di proprietà, condotti puntando sulla biodiversità e sulla tutela dell'ambiente, attraverso pratiche colturali come l'inerbimento, il riutilizzo delle acque bianche aziendali per l'irrigazione e il fotovoltaico.

Gianfranco Fino Viticoltore - MANDURIA (TA)

La storia di Gianfranco Fino nel mondo del vino inizia nel 2004 con l'acquisto di un piccolo vigneto di 1,5 ettari. Oggi l’azienda si estende su quasi 21 ettari, puntando innanzitutto su vitigni autoctoni allevati ad alberello, importante nell'ottica di conservare la biodiversità. L'azienda è stata una vera e propria palestra di aridocoltura ed è stata tra i primi a reintrodurre il cavallo per la lavorazione dei terreni, tuttora utilizzato nei vigneti storici. Questo è stato il preludio al passaggio ad una viticoltura condotta secondo i dettami del biologico e della biodinamica, secondo una filosofia che si rispecchia anche nella nuova, splendida cantina, costruita in buona parte con materiali di recupero e alimentata da un impianto fotovoltaico su tetto.

Podere Sabbioni - CORRIDONIA (MC)

L’azienda Podere Sabbioni, che aderisce al progetto VIVA certificazione dedicato alla sostenibilità, ha già sede in un contesto naturale bellissimo, la riserva dell’Abbadia di Fiastra. Qui Maria Grazia Sagretti, commercialista e figlia commercianti di grano e cereali, e il marito Massimo Carletti, vignaiuolo e sommelier, con la politica dei piccoli passi, hanno iniziato con l'impianto di una vigna di maceratino. Oggi gli ettari vitati sono quattro e le bottiglie appena 16.000. Una curiosità è la cantina annessa al locale, dove staziona la turbina ad acqua utilizzata per il mulino di famiglia. Una scelta non casuale, dato che, grazie a essa, l’umidità dei locali è costante e l’elettrificazione autosufficiente

Serracavallo - BISIGNANO (CS)

È punto di riferimento per tutta la provincia di Cosenza, questa cantina, gestita con competenza da Demetrio Stancati, che nel 1995 ha avviato un’opera di rinnovamento dei vigneti, realizzando un’attenta selezione clonale dei vitigni autoctoni, presenti in azienda da sempre, come il magliocco dolce (bacca rossa) e il pecorello (bacca bianca), accostandoli a vitigni internazionali. Alla valoriz- zazione degli autoctoni si somma una profonda attenzione alla sostenibilità ambientale, declinata in pratiche strettamente necessarie e il meno possibile invasive.

Tenute Casadei - SUVERETO (LI)

La tenuta della famiglia Casadei a Suvereto rappresenta per noi uno degli esempi massimi di cosa significa fare sostenibilità in vigna e cantina. Qui, insieme all’americano Fred Cline, hanno dato vita a una vera e propria collezione di biodiversità (frutta, ortaggi, aromatiche), unita alla bioarchitettura utilizzata per la nuova, modernissima, cantina. La Tenuta si può visitare in carrozza trainati dai cavalli che vengono utilizzati in vigna per evitare il compattamento dei suoli e permettere alle radici di andare in profondità. Un esempio che spiega un'intera filosofia, in un vero e proprio giardino dove si esprime la biodiversità

Tenute Dettori - SENNORI (SS)

Questa cantina, nata a fine Ottocento, oggi vanta 29 ettari complessivi di vigne, dal 1995 comple- tamente a coltivazione biologica certificata Suolo e Salute. Il titolare è Alessandro Dettori, che nel segno della biodinamica cura le sue vigne come fossero figli, con chicche come il suo cannonau che risale addirittura al 1883. Vengono allevate con il sistema ad alberello in filari che ospitano altri vitigni autoctoni come monica, pascale, vermentino e moscato.

Tenuta Stella - DOLEGNA DEL COLLIO (GO)

Tenuta Stella nasce grazie all’imprenditore Sergio Stevanato che in località Scriò, nell’areale di Dolegna del Collio, produce vini praticando un’agricoltura di profondo rispetto ambientale, certificata biologica. In cantina una coppia di enologi di grande valore come Alberto Faggiani e la moglie Erika Barbieri, impegnati nell’arduo ma felice compito di restituire nel calice la complessità e la ricchezza dei suoli del Collio, evitando tecniche enologiche invasive o scorciatoie.