A Golosaria Monferrato due giorni di cultura e gusto nel paese che ha dato i natali a Lorenzo Antonio Massaia

Piovà Massaia, paese astigiano di 570 abitanti, è un borgo di cultura ad alta densità. Lo dimostrano ben sette mostre inserite nel programma di “Golosaria tra i castelli del Monferrato” 2025 e una proposta di menu in cui ricette e ingredienti tipici monferrini troveranno anche un abbinamento “trasversale”, per l’esattezza alla pinsa romana, senza trascurare la versione Gluten Free. Fra i dessert non mancherà la menta, la cui coltivazione è un capitolo importante della storia del paese (sabato 17 maggio e domenica 18 maggio; qui info e prenotazioni).
Riguardo alle mostre, nel pianterreno del Municipio, in Piazza Marconi, aprirà le sue porte il Laboratorio Didattico Culturale per il territorio del Monferrato che proprio in occasione di Golosaria inaugurerà due nuove sale, per un totale di quattro spazi espositivi e interattivi. Guida d’eccezione nel Laboratorio è la figura virtuale del personaggio più noto di Piovà: Guglielmo Massaia, Arcivescovo dal 1881 e Cardinale nel 1884.
Il paese aggiunse il suo cognome nel proprio toponimo nel 1940 per celebrarne l’opera di assistenza e missionariato. Nato a Piovà nel 1809, Lorenzo Antonio Massaia – questo il suo nome di nascita - divenne frate cappuccino prendendo il nome di Guglielmo e fu cappellano dell’Ospizio Mauriziano di Torino, dove apprese saperi di Medicina. Operò in seguito come missionario per trentacinque anni in Etiopia. Morì nel 1889. A lui è anche intitolato l’Ospedale Civile di Asti. Fra pannelli attivabili tramite QR Code, occhiali multimediali e formule di allestimento museale immersive, il personaggio narratore accompagnerà i visitatori a conoscere sia la propria biografia sia la storia e gli ambienti del Monferrato.
Nel Palazzo Marchesi Ricci / Ex Cinema Parrocchiale “Piemonte”, ora sede dell’associazione Fra’ Guglielmo Massaia, in Piazza Don Borio, sono cinque gli spazi espositivi da conoscere. Partendo dalla Scuola della Maestra Clarin, ricostruzione con oggetti e mobili originari della classe in cui insegnò la maestra più ricordata a Piovà Massaia. Un ambiente che, al di là della specifica dedica, consentirà di entrare in un’aula della storia, evocativa della giornata di scolare e scolari di un tempo.
Sempre al pianterreno del Palazzo è allestita la mostra “Gypsum – Il gesso del Monferrato”, esposizione dimostrativa di come il gesso fosse cavato nel territorio per essere poi lavorato e arrivare nelle case.
Al primo piano si trovano invece l’ex sala del cinema parrocchiale attivo dalla fine degli anni ’30 sino alla sua soppressione, a metà degli anni ’50, e la mostra “Monfrà Stories – Il territorio attraverso le sue persone” . Da visitare nel palazzo, che fu un castello, anche l’antica cucina.
All’esterno dell’edificio, accoglierà i visitatori il Giardino di Illeana, intitolato a Illeana Barbero Maggio, fondatrice del progetto di recupero e rigenerazione del giardino abbandonato, progetto attuato e portato a termine dall’Associazione “Fra Guglielmo Massaia”.
Infine, nell’ ex Chiesa di San Carlo, in Via Roma, la mostra “E fu luce!”. In esposizione le opere di Donato Pucci.