La tradizione è innovazione

E’ il tema della nostra edizione numero 18 e racchiude in sé il motivo per cui esiste Golosaria, che di fatto ha messo su un piedistallo, anno dopo anno, quella qualità sommersa nata da un saper fare artigianale che le nostre antenne, dal 1994, intercettano su ilGolosario, la guida alle mille e più cose buone d’Italia.


Partiamo dalle parole dell’antropologo sardo Bachisio Bandinu: “La tradizione è un fare, non un subire, è un procedere, non uno stare. Non si ereditano cose morte, si ereditano linguaggi, miti, riti, poesia, beni culturali e artistici, costumi e valori. Queste eredità chiedono un investimento, contano per come tu le vivi, per come tu le parli, per come tu le fai, spetta a te l’elaborazione di questi linguaggi, adattandoli al tuo tempo e alla tua esperienza attuale. Tu ne sviluppi i caratteri di appartenenza e di proprietà, la tradizione è per te una pratica da inventare”.

Il detto secondo cui la tradizione è un’innovazione ben riuscita nasconde una verità storica. La tradizione infatti non è mai qualcosa di fermo o di museale, ma piuttosto un fattore in continuo movimento che trae dal passato ciò che è ancora attuale oggi.

Per questo il tema di Golosaria 2023 “La tradizione è innovazione” - che può essere ribaltato invertendo i fattori - dice che i produttori che hanno custodito la nostra grande biodiversità sono innovatori perché sanno rendere contemporaneo un consumo, sempre più consapevole. Nulla si inventa, tutto si ricrea, che è un altro modo per dire la medesima cosa: la terra è il laboratorio dove tutto questo avviene. Ecco perché merita d’essere rispettata.