Limoni, clementine, bergamotto, cedri, arance, pompelmi, limetta. Il patrimonio della Calabria è straordinario, e lo scopriremo nella giornata dedicata

Gli agrumi a marchio e non sono tra le eccellenze assolute dell’agroalimentare calabrese, all’insegna di una unicità e di una qualità, che non temono rivali in tutto il bacino del Mediterraneo. E numerose sono le aziende che operano in questo settore, dedicandosi non solo alla coltivazione e alla vendita come prodotto fresco, ma anche alla trasformazione dei frutti in prelibatezze sottovetro.

Un viaggio sensoriale e agronomico che inizia dal paese di Rocca Imperiale, sull’Alto Ionio cosentino, culla dei Limoni di Rocca Imperiale IGP, una speciale varietà di limoni calabresi che matura al sole della costa ionica, sulle colline piantate a limonaie secolari la cui peculiarità è la fioritura multipla (4 volte l’anno), tanto che ci si riferisce a questi frutti come a “limoni rifiorenti”. Quello di Rocca Imperiale è l’unico “limone che si mangia”, come amano ribadire i produttori locali, parte del Consorzio Limone di Rocca Imperiale IGP, richiamandone l'inconfondibile dolcezza al palato.
limone.jpgRestiamo sullo Ionio in provincia di Cosenza spostandoci poco più a sud, nella rigogliosa Piana di Sibari, trai territori di Corigliano-Rossano e Cassano all’Ionio, per scoprire le Clementine di Calabria IGP. Si tratta di un agrume ibrido che nasce dall’incrocio tra arancio amaro e mandarino, innesto nato per caso ai primi del ‘900, quando il missionario francese Clément Rodier (da cui il nome) lo introdusse direttamente dall’Algeria.

Ci spostiamo sulla costa opposta, quella tirrenica in provincia di Cosenza che dal suo agrume autoctono prende il nome: la Riviera dei Cedri. È questo il territorio che dà origine a un frutto unico nel suo genere, il Cedro di Santa Maria del Cedro DOP. Un agrume inconfondibile appartenente al Citrus Medica che in questa costiera cresce nella variante Cedro Liscio Diamante, una delle più pregiate al mondo, distintiva proprio per la buccia liscia e lucida come un diamante, il colore è verde intenso e la forma di un ovale allungato. Per sapere tutto sul cedro calabrese, la sua storia e i diversi utilizzi, consigliamo una visita al Museo del Cedro di Santa Maria del Cedro.
cedro.jpgSi giunge sulle rive dello Stretto per scoprire il Bergamotto di Reggio Calabria - Olio Essenziale DOP. “L’Oro Verde di Calabria” nasce probabilmente dalla mutazione spontanea di altri agrumi quali limone, arancio amaro e limetta. La zona di produzione del Bergamotto di Reggio Calabria interessa i diversi Comuni situati lungo la costa ionica reggina, fino alla cosiddetta Riviera dei Gelsomini. L'Olio Essenziale di Bergamotto DOP, impiegato nell'industria cosmetica, farmaceutica e dolciaria, viene estratto a freddo da frutti con buccia sottile e verdognola, dal sapore amaro. Per conoscere tutti i segreti del “re degli agrumi calabresi” occorre visitare il Museo Agrumario di Reggio Calabria, dove è possibile ammirare i macchinari utilizzati per l'estrazione del succo e dell'essenza, come la celebre Macchina da Bergamotti "Gangeri", derivata da un modello inventato nel 1840 dal reggino Nicola Barillà.
agrumu.jpgLa Calabria si conferma culla dell’agrumicoltura di qualità anche per altre varietà autoctone come il Pompelmo di Lamezia, coltivato nella omonima piana in tre varietà differenti, la Limetta (lime) calabrese, coltivata principalmente nella piana di Sibari e denominata localmente “Piretta”; il Biondo Tardivo di Trebisacce, varietà autoctona di arancia dell’Alto Jonio Cosentino e caratterizzata da polpa succosa e compatta, e l'arancia Tardiva “Belladonna” di San Giuseppe (Rc) , proveniente dalla zona compresa tra le vallate delle fiumare Gallico e Catona, e in particolar modo nella frazione di Villa San Giuseppe. Dal 2011 questa varietà di arance gode della denominazione De.Co. (Denominazione Comunale d’Origine) che prevede la sua coltivazione solo nella sua area di provenienza. Fino ad altre rare e salvate dall’estinzione come il “Biondo della Spina”, una qualità di arancia autoctona coltivata nelle campagne di Caulonia, nel reggino, o l’"Arancio Bizzarria”: la bizzarria (Citrus — aurantium + C. limon oppure Citrus Bizzarria ) è una varietà molto rara di agrume dalle caratteristiche genetiche dell'arancio amaro ma con la peculiarità di produrre frutti sia dell'arancio amaro che del limone cedrato o addirittura frutti che presentano contemporaneamente entrambi gli aspetti ma partiti in modo irregolare. Varietà molto resistente al freddo.