Con la bella stagione le colline del Monferrato sono tutte da vivere. Ecco nuovi spunti

Prosegue il nostro racconto delle storie da conoscere ambientate in Monferrato, terra di cultura e di gusto ma anche di paesaggi e personaggi che merita conoscere. Un areale unico nel suo genere, pronto più che mai a ripartire tra storie di attaccamento a questa terra, genealogia dei vini ed esperienze outdoor da vivere piedi o in bicicletta in attesa (ma anche durante) della prossima edizione di Golosaria Monferrato, sabato 11 e domenica 12 settembre 2021.

Un territorio a prova di attività outdoor

Il lungo periodo di emergenza sanitaria ha ridisegnato i nostri stili di vita. Un contesto a cui Fiab Monferrato APS cerca di rispondere con un modello di mobilità e di turismo eco sostenibile, una proposta slow e rispettosa dell’ambiente che promuove l’uso della bicicletta e, da quest’anno, anche percorsi di trekking con più di 50 chilometri di sentieri, innumerevoli single track e oltre 300 chilometri di strade bianche e carrarecce tutelate e mappate come bene comune per tutti i ciclisti (e i camminatori) del Monferrato.

Per coordinare questi progetti è nato anche Casale Outdoor, che ha già varato diversi progetti come quello dei “Boschi Urbani”, il percorso Kintana e il Cittadella CX, o la classica di un giorno in Mtb denominata “Monferratobike” o la storica “Superga Crea”, o ancora la “Greenway 2 Cittadelle” che da Casale porta ad Alessandria. Per i camminatori, inoltre, si sta programmando anche il Cammino di Sant’Evasio che dalla chiesa di San Paolo ad Asti conduce al Duomo di Casale Monferrato. E altri progetti sono in fermento per inaugurare la nuova stagione degli appassionati, coordinati dagli accompagnatori naturalistici Maria Bruno e Luca Manzan. (Il Monferrato).
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Vocazione per la Gravel Bike

Il progetto Bike, coordinato dall’ATL-Alexala e dedicato al cicloturismo, ha evidenziato come la disciplina della bicicletta detta Gravel, nata negli Stati Uniti e importata nel 2015 in Scozia e nell’Inghilterra del Nord, sia quella che sta registrato una maggiore crescita in termini di adepti e di interesse generale e come il Monferrato, insieme ad altre aree nella provincia di Alessandria, abbia un buon patrimonio di strade bianche e sterrate, che sono le strade d’elezione per questa bicicletta che è una forma ibrida tra bici da corsa e off-road. A collaborare al progetto, anche per quanto riguarda la mappatura dei percorsi, è stata tra gli altri anche l’associazione Fiab Monferrato.
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La segnaletica dei sentieri

30 sentieri segnalati e accatastati; tutti indicati con un numero di tre cifre, che nel Monferrato inziano con il 7 e che permettono una percorrenza dagli otto ai quindici chilometri, esclusa la Superga-Crea. Sono i numeri degli itinerari da percorrere a piedi del Monferrato, la cui gestione (rilevazione, mappatura e segnaletica sul terreno) è affidata al CAI di Casale Monferrato. Ma come si riconoscono i sentieri CAI? Dal segnale, che è di due tipi: il primo a targhette, a forma di freccia coi colori rosso, bianco, rosso con sul campo indicato il numero. Il secondo, detto di richiamo, è formato da due bande rosso e bianco dipinte su rocce, alberi o targhette.

Libere uscite e idee per famiglie

Se nel 2020 gli italiani hanno riscoperto l’Italia, è molto probabile che il trend prosegua (o addirittura migliori) nel 2021. A cavalcare questa tendenza è stata la piemontese Simona Martinotti, che durante il lockdown ha raccolto tutti gli itinerari dedicati alla sua regione nel libro “Libere uscite, idee per donne in fuga”. Si tratta di itinerari per famiglie, molti con un contorno di belle passeggiate che vanno da Demonte all’alta Val Grana (il torrente che passa dalle parti di Vignale Monferrato inizia proprio lì), con un’ampia digressione su Casale Monferrato. (Il Monferrato).

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A Fubine c'è la nuova Big Bench

È di Fubine la Big Beach n.133 chiamata “Meraviglia”, ultima inserita nel Big Beach Community Project. Inaugurata il 2 maggio scorso, la struttura è stata sistemata su un colle adiacente al Centro di Ricerche Enosis Meraviglia dell’enologo Donato Lanati, con cui l’amministrazione fubinese ha stipulato un accordo ventennale per la concessione del terreno proprio per ospitare l’installazione che conta ormai 130 esemplari analoghi dislocati tra Piemonte, Lombardia, valle d’Aosta, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Puglia e Basilicata. L’area, munita di cartellonista per tutti i visitatori, regala un affaccio privilegiato sui limitrofi comuni di Vignale, San Lorenzo, Conzano, Cuccaro e Camagna ed è raggiungibile con un sentiero che si snoda dal campo sportivo, nel concentrico.

Uno spot tra le colline

Anche la Findus ha scelto il Monferrato per le sue riprese. Attratta dalla panchina gigante di Lu Monferrato, che sorge su un cocuzzolo dal quale si ammira un panorama suggestivo, una troupe di 70 persone (ospitate a Terruggia) è stata una settimana sulle colline per realizzare tre spot che reclamizzano il minestrone surgelato. Il primo video si potrà vedere già a maggio. Per gli altri occorrerà attendere fino a settembre.
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La genealogia dei vini piemontesi

Un articolo pubblicato lo scorso settembre sulla rivista scientifica “Nature” ha rivelato inaspettate parentele tra i vitigni del Nord-Ovest. Grazie alla bioinformatica, attraverso algoritmi complessi applicati a determinate sequenze generiche si è potuto ricostruire alberi genealogici molto articolati, che in alcuni casi erano stati interrotti. Uno dei genotipi ricostruiti, chiamato Genotipo #2, risulta avere il nebbiolo come uno dei genitori, mentre all’altro è stato dato il nome di “falsa Bottagera”: tra i figli del Genotipo #2 ci sarebbero il grignolino e l’arneis oltre al noto zanello, un vitigno ormai raro, ma ampiamente  citato nel Monferrato casalese dagli studiosi dell’Ottocento. Tra i fratellastri del nebbiolo, perciò con un genitore in comune, ci sarebbero invece varietà diffuse nel Nord-Est come teroldego, marezzino e refosco. Freisa e vespolina sono entrambe prole diretta del nebbiolo, mentre la barbera avrebbe con il nebbiolo un grado di parentela lontano.
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Fotografo innamorato

Si chiama Pier Giuseppe Bollo, è noto come “il fotografo in bicicletta” perché è solito unire la passione del ciclismo a quella della fotografia e ha nel cuore ha il Monferrato. A testimoniarlo una serie di sue mostre itineranti allestite in diverse località monferrine che vanno da Mombello a Cella Monte; da Murisengo al torrione del castello di Casale Monferrato. Per valorizzare le sue opere Giuseppe ah ideato un pannello luminoso dove le sue foto sembrano quasi animate: attraverso il sistema di led, infatti, le stampe rivelano maggiormente la straordinarietà del luogo. “Riuscire a colpire un turista attraverso queste immagini per fare capire quanto siamo fortunati ad abitare questa terra sarebbe bellissimo - spiega su Il Monferrato - E chi ha già esposto nel proprio locale l’opera è particolarmente soddisfatto”. Chi volesse saperne di più può inviare una mail a questo indirizzo
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Amici delle api

Si chiama “Cooberation” la campagna finanziata dall’Unione Europea cui ha aderito il Comune di Ponzano diventando ufficialmente “Amico delle api”. Nel territorio del paese, in parte moscato e in parte coltivato, sono state censite un centinaio di arnie, pur non essendoci produttori. “Aderendo alla campagna - ha spiegato il sindaco di Ponzano, Paolo Lavagno - ci impegnano a sostenere lo sviluppo delle attività apistiche in maniera diffusa. per questo sensibilizzeremo i nostri agricoltori al rispetto delle api usando sui loro terreni prodotti il più possibile compatibili con l’ambiente”. E c’è anche un appuntamento: domenica 23 maggio, in occasione di Giardini Aperti, sarà organizzato un laboratorio con un apicultore che introdurrà al mondo delle api, aiutando a conoscerne le abitudini e i comportamenti.