La mostra, voluta dal Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato”, propone 60 stemmi dipinti da Gabriele Reina

Il 28 agosto 2004 veniva formalizzata la fondazione del Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato”, che quest’anno celebra, quindi, il suo ventennale. Nel contesto degli eventi pensati per la celebrazione del sodalizio culturale fondato da Roberto Maestri, che ne fu Presidente sino alla sua scomparsa nel 2018,  rientra la mostra d’arte “I Marchesi del Monferrato e l’araldica. Dalla Bormida al Giordano” allestita presso la Casa dell’Artista di Portacomaro in occasione nel weekend di Golosaria Monferrato 2024 e aperta al pubblico anche nel weekend successivo. (Giorni e orari di apertura: il sabato dalle 16 alle 18.30 - la domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17 alle 18.30).
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La mostra, la cui realizzazione è stata ideata dall’attuale Presidente del Circolo, Emiliana Conti, propone una sessantina di stemmi dipinti da Gabriele Reina e ricavati da fonti documentarie attinenti ai Marchesi del Monferrato, alla loro storia, alle famiglie nobiliari e agli Stati con i quali ebbero a che fare. L’araldica, tema caro al Circolo Culturale e più volte affrontato in convegni e conferenze, è la specializzazione prioritaria di Reina. Nato a Lugano nel 1969, allievo del maestro futurista Per Luigi Bossi, detto Sibò (1907 – 2000), Reina è laureato in Lingue e in Storia dell’Arte e ha conseguito un dottorato di specializzazione di ricerca in Storia dell’Arte svolto a Losanna. È stato ricercatore e caporedattore della casa editoriale FMR/Franco Maria Ricci e autore di libri per FMR, Mondadori – Electa, White Star – National Geographic. La sua attività artistica, eclettica per la scelta di supporti e temi, è caratterizzata dall’accurato studio filologico. Le opere di Reina raccontano attraverso gli stemmi simboli e segnali della storia e indicano come l’araldica ne sia una delle branche essenziali per la ricostruzione scientifica di fatti e fenomeni. Per questa ragione, Reina, considerato uno dei maggiori esperti in materia, collabora con vari istituti di ricerca non soltanto italiani, compiendo anche attività di divulgazione.