Golosaria Monferrato sarà anche l'occasione per riscoprire l'antica arte dei barcè

“Moton", “navet", “gundulin" e “barcè" hanno in comune il fondo piatto e sono le tradizionali imbarcazioni del tratto monferrino del fiume Po, che nei secoli scorsi hanno dettato i tempi e le scelte di generazioni e popolazioni che abitavano lungo il corso d’acqua. Negli ultimi decenni, si era poi assistito ad un progressivo abbandono dell’attività di navigazione fluviale e di attività ludico-sportive ad esse collegate. 

Oggi, invece, non è più così. Ed il merito di questo nuovo “Rinascimento” del Po casalese, lo si deve all’Associazione “Amici del Po - Casale Monferrato” che hanno svolto un importante lavoro di recupero dell’intera area del lungofiume in viale Gramsci - a poche decine di metri dal Castello dove andrà in scena Golosaria Monferrato - e quindi lanciato molti appuntamenti ed eventi rivolti non solo alla cittadinanza, ma anche a turisti italiani e stranieri. Tra gli ultimi realizzati, la traversata Casale-Pavia a remi, seguendo la corrente e pernottando in tenda a metà  percorso.
barce.jpgObiettivo, riportare il turismo sul Po e far (ri)scoprire i tratti più selvaggi ed inesplorati della natura a ridosso del corso d'acqua, le spiagge naturali, la flora ricca di biodiversità, gli uccelli che nidificano lungo le sponde e che vivono in questo affascinante comprensorio fluviale. Ma anche gli inediti scenari paesaggistici sui borghi, le pievi, i campanili del Monferrato, non visibili percorrendo le tradizionali arterie stradali comunali e provinciali. Almeno un migliaio, coloro che hanno approfittato lo scorso anno di queste belle iniziative.

Ne avremo riprova nel weekend di Golosaria Monferrato - 11 e 12 settembre - con un’iniziativa che presto riveleremo. Un’anticipazione sulla modalità di partecipazione? Naturalmente, non avverrà sulla terraferma, ma saliremo a bordo delle barcè, imbarcazioni che possono raggiungere i dodici metri di lunghezza e un metro e mezzo di larghezza, e che un tempo venivano utilizzate per la pesca, per il trasporto di sabbia, ghiaia e legname, e perfino dai cercatori d’oro che sondavano il letto del fiume.

Ancora oggi, i legnami impiegati per costruirle sono gli stessi di sempre: la gaggia (acacia), il larice, il rovere e il pioppo. A condurla, a poppa, c’è sempre un esperto barcaiolo munito del tipico lungo remo dalla punta metallica, secondo un’arte che si tramanda oralmente da generazioni. Si può spingere sul basso fondale oppure remare, con o senza scalmo, nelle acque più profonde. Un’occasione speciale di vivere il Monferrato, che ha le sue radici in un passato ancora denso di ricordi, e approda ad un nuovo concetto di convivialità e di condivisione di un intero territorio, attorno al quell’elemento fondamentale che è l'acqua.